22 settembre 2014

Il mio Gioca Jouer bibliografico.

Dunque questo giochino l'ho visto in giro da tanti e mi ci mi autoinvito, seppur in ritardo -obviously- che gli altri l'han già fatto da un mese e non sia mai che io stia sul pezzo: vigile, inappuntabile.
Trattasi di elencare i 10 libri fondamentali: quelli che non potreste abbandonare mai, figurarsi dimenticare. Suppongo non debbano neppure essere i più belli, semmai i più significativi.
Tra l'altro ho visto su Twitter che l'han fatto pure un sacco di cosiddetti vips, tipo ho sbirciato la lista della Bignardi: pas mal, ma mi sa che siamo di due generazioni diverse e si sente.
Peraltro io sono di un'ignoranza cosmica e alcuni mai sentiti proprio.
E comunque la mia è più bella.
Guardate un po':


- H.B. Stowe, La capanna dello zio Tom. Per la commozione, l'indignazione, per il senso d'impotente ingiustizia e perché aveva bellissime illustrazioni che spiavo tra le pagine. Perché il senso del bene e del male, la pietà, si formano anche così.

- Salgari, tutto. Avanti, tigrotti di Mompracem!!
E non ho altro da aggiungere, su questa faccenda.

- Verne, Ventimila leghe sotto i mari. Perché il capitano Nemo è un Figo vero, intramontabile. Perché, che ve lo dico a fare... il Nautilus, gente. Perché per  leggerlo facevo tardi a tavola e mia madre s'incazzava.

- E. Fromm, Avere o Essere. Perché in prima liceo ho litigato con prof e compagni chiedendo invece i Promessi Sposi, ma poi ho sgonfiato i coglioni a mia madre e mia sorella perché loro vivevano secondo la modalità dell'Avere, e IO INVECE NO.

- E. Brizzi, Jack Frusciante è uscito dal gruppo, perché fuori dal gruppo stavo bene, con lui. Perché Adelaide è un nome bellissimo, perché chiamavo mia madre La Mutter. Perché  avevo qualcuno che pedalava sulla collina fino a me, e non l'ho perso.

- I. Allende, La casa degli spiriti. Perché questa donna m'imbastisce una narrazione che mi stringe le budella, mischia la Storia con le storie e ne fa un romanzo unico, dallo stile inimitabile.
E poi tutte quelle donne indimenticabili.

 A quanto sono? 6. Di già ? Cazzo.

- Ok il prossimo è un must, ed è ovviamente tutto Harry Potter. Quest'altra donna è un fottuto genio e io sono disperata -literraly, col "de" privativo che precede la speranza- :  perché sono irrimediabilmente, senza possibilità di reversione, una semplice misera babbana.
Perché, come posso spiegarlo? Con sto libro ci andavo a tavola, al cesso, sul retro della golf sulle curve della Cisa. Perché Molly Weasley ha fatto (attenzione!!!spoiler in arrivo!!) l'avada a Bellatrix, quella gran zoccola. Perché ora nella mia vita esistono il Quidditch, le tutti i gusti + 1 e le parole belle di Silente. Sono infinitamente grata, per questo.

- J. Steinbeck, Furore. Per quelle ultime -cosa saranno?- 40 righe,  in cui tutto il romanzo mi si condensa, mi si sublima, mi esplode sotto gli occhi mentre scorro le parole. Per quel furore disperato incapace di sottrarsi al destino, perché il finale mi ha lasciata senza fiato, senza parole per la troppa bellezza.

- H. Lee, Il Buio Oltre la Siepe. Questo mi verrebbe da metterlo in cima a tutti, lo rileggerei per sempre, senza mai annoiarmi, riscoprendolo ogni volta. Perché è completo, dentro di sé ha tutto: l'amore, la giustizia sociale, la morale umana, la bellezza umana,  la pietà, la lotta disumana. E l'ironia. Perché Atticus è un figo vero, tipo capitano Nemo.
Ma più di tutti c'è lei, Scout, anni 8. Una che ha paura, e lo dice, ma non per questo non è che non ci va, oltre la siepe. Una che si veste da prosciutto.
Una donna meravigliosa, impressionante.  Una tipo Nina, per intenderci.

- J. Saramago, Caino. Perché uno che mi regge un asindeto per 20 righe senza farmi sentire persa nè farmi sollevare lo sguardo  dal libro avrà il mio cuore e i miei orgasmi letterari per sempre. Insomma è scritto da dio.

- Pino il pinguino, autore ignoto: un libricino da nulla, in rima e con brutte illustrazioni.
Ma è il primo che il mio bambino ha retto per intero, una piccola storia -la prima- che  abbiamo imparato a memoria, che gli ho riletto 200 e poi infinite volte.
Lo spartiacque che ha aperto la via a tutti quelli dopo: meravigliosi libri per l'infanzia sottovalutati, relegati a letteratura di secondo piano e invece - io penso- inestimabili.


Lo so, sono 11 e ho imbrogliato. Ma sappiate che su una qualsiasi cazzo di isola deserta io riuscirei a infilarci anche Il Giovane Holden, per quel che pensa del mondo, per il suo cuore intatto, e per quel giro in giostra che regala alla sorellina.

p.s. e i vostri? potete anche scrivermeli qui sotto, se volete.

10 commenti:

sandra ha detto...

BELLA BELLISSIMA condivisibile, abbiamo qualche titolo in comune,
Harry Potter l'avrei messo ma già ho sforato a 12, e pure Jack Frusciante. La mia la trovi nel mio blog. bacione

Tessy ha detto...

Io non l'ho fatta per protesta perchè ho tutta la libreria stipata in 15 scatoloni ammonticchiati nella cucina di mia madre. Nel nuovo appartamento (se mai ci entrerò) di 44 mq è già tanto se ci ficco le scarpe.
Ma ho un'unica certezza, che tu hai messo al settimo posto.
Perchè la Rowling è un genio, perchè Silente mi manca ogni giorno, perchè tra un volume e l'altro mi sforzavo di comprare un romanzo "normale" per guarire dalla dipendenza.
Perchè sul bicipite sinistro ho tatuato "Expecto Patronum".
E non ho altro da dire su questa faccenda.

Susibita ha detto...

Sandra, sono andata di là a laggermi i tuoi: belli! e -per me- alcuni nuovi, da cui trarre ispirazione per nuove letture ;).

Tess: tu hai tatuato expecto patronum??? TU HAI TATUATO EXPECTO PATRONUM? E per quale ragione non ci conosciamo? perché non ci vediamo? perché non abitiamo vicine? dove abiti? dove vai? voglio andare in giro con te e ripassare tutte le formule magiche, per l'intero pomeriggio. Discutere della fighitudine intrinseca di Harry che usa l'expelliarmus. Cose così, una dichiarazione d'amore praticamente.

D'Erica ha detto...

Io ti ho invitata e mi sembrava strano ignorassi questo tipo di invito!
ah cmq si, Il buio oltre la siepe lo metterei anche io nella mia lista...
La mia la trovi su faccialibro (forse è per questo che hai ignorato l'invito???!) Baci

Susibita ha detto...

d'erica: ti ho risposto di là, grazie dell'invito ;)!

Lex ha detto...

Nella lista di cose che porterei su un'isola deserta i libri sono molto in basso, anche se potrebbero tornare utili per accendere un falò. [Disclaimer: ho scritto questo commento dopo un fine settimana passato a togliere, mettere e spolverare centinaia di libri dalla libreria.]

Susibita ha detto...

lex: sì ma fuori i titoli. vogliamo i titoli. valgono pure i topolini, se può farti piacere.

Lex ha detto...

Portare su un'isola deserta libri che ho già letto mi sembra però poco costruttivo; preferirei sfruttare l'occasione per affrontare qualcosa di nuovo (con poche eccezioni).

1) La “Recherche“: così se la permanenza sull'isola si facesse lunga, per qualche anno non dovrei preoccuparmi di rimanere senza letture.
2) “Robinson Crusoe”: per affinità con la situazione contingente.
3) Tutti i racconti di Asimov: è da quando ero ragazzo che occhieggiano dalla libreria e non ho mai trovato la disposizione d'animo giusta per iniziarli.
4) “Guerra e pace”: vedi al punto 1.
5) Prima eccezione: “Don Camillo”; ci ho fatto la tesi, non potevo ignorarlo così.
6) “La montagna incantata” in lingua originale: tanto per peccare di snobismo letterario.
7) Un buon dizionario di tedesco, per ovvi motivi legati al punto precedente.
8) Seconda eccezione: la raccolta completa delle Short Stories dell'Espresso; così posso trovare i refusi e darmi dell'incompetente. Un po' di sana autodenigrazione, insomma.
9) “Guida galattica per autostoppisti”: per tirarsi su dopo essersi buttati giù.
10) “La briscola in cinque” di Malvaldi: perché me l'hai regalato tu e non l'ho ancora letto.

Susibita ha detto...

lex: e io che pensavo mi tirassi fuori i promessi paperi...

Lex ha detto...

Quello è troppo prezioso: e se poi sull'isola mi si bagna?