13 ottobre 2011

Ascoltami, Magù

Ascoltami, Magù.
Voglio raccontarti una storia.
Non è una favola, non è una storia con effetti speciali, ma è una storia che sa di vero ed è bella per questo.

Tua mamma è nata in un giorno d'autunno e quando la portarono a casa faceva quel freddino che fa nelle sere in cui si è persa l'estate e l'aria di vetro ha quella luce un po' bagnata che sa di condensa e di fumo.
Al suo terzo natale le fu regalato un pupazzo a forma di coniglio coi baffetti impomatati e un ridicolo papillon a pois  bianchi.
Lei ne fu travolta.
Travolta da quell'amore cieco, assoluto, senza respiro che amano solo i bambini.
Quello che non capisce, non tollera le assenze.
Quello che s'aggrappa ai pantaloni e si getta per terra, che dorme avvinghiato, vuol esser dondolato.

Amò intensamente il suo coniglio e per questo lo riempì di baci, gli insegnò a prendere il tè col gruppo delle bambole e lo pteurosauro, lo invitò ai suoi compleanni e a quelli dei suoi amici, lo portò in gita alle piramidi e in sella a quella vecchia cavalla bianca con le coccarde sulla porta del box.
Gli insegnò com'è che si comporta un vero pirata e alla fine, soddisfatta, lo fece ufficiale del proprio vascello.
Fu generosa e offrì sempre aranciata e formaggio in abbondanza, non lasciò mai che dormisse da solo e perchè non vedesse i rami frustati dal vento sul vetro nelle notti di tempesta, lo stringeva forte al viso e gli cantava storie di cuscini.
D'altronde era per lei un fratello e quando lo diceva si faceva seria seria, perchè non vi fossero dubbi: lei non stava scherzando.
Lesse per lui ogni libro di fiabe nel modo in cui leggeva lei a 4 anni: col libro al contrario e la vocina acuta e saccente, succhiando una fetta di limone.
 Lui la ricambiava gettandole lo stesso costante, fiducioso sorriso da ogni angolo della casa in cui lei lo avesse appoggiato. Ascoltava ogni suo racconto, placidamente appagato e deliziato, senza fare domande. Declinava gentilmente ogni offerta e lasciava che fosse lei a finire anche la sua parte di gelato. Consolava le sue lacrime calde e le asciugava nel cotone delle proprie orecchie di cui lei  abusava talvolta per indagare i recessi delle proprie narici, già che c'era.

Dove c'era lui, c'era lei.
E si amavano, sai, per via del fatto che ogni paura di lei era la paura di lui, ogni dubbio che lei si poneva era la domanda che attanagliava anche lui, ogni ingiustizia subita era da vendicare insieme, ogni languorino era lo stesso mal di pancia, ogni febbre il comune delirio, ogni puntura l'identico terrore.
Così lei non fu mai veramente sola, per molti anni, in qualunque posto andasse.

Ti sembrerò banale, ma è una storia così, senza una vera fine.
Quel che conta, in questo caso, è più il viaggio.
Per questo  stasera, quando ti sei portato a letto quel coso blu che credo miri a sembrare un orso, io ti ho chiesto come si chiamasse e tu ci hai pensato un paio di secondi e poi mi hai fatto: "A-ha", io mi sono ben guardata dal prenderti sotto gamba e gli ho detto: "Benvenuto a bordo, Ufficiale."

11 commenti:

Castagna ha detto...

Bella questa storia.
Bello A-ha.
E belli voi.

Tabata Potter ha detto...

Magù&mamma: ecco la più fantastica delle accoppiate. E' un bimbo fortunato.

Anonimo ha detto...

Meravigliosa!

Susibita ha detto...

Hei, come siete gentili, grazie...=)
Però io non sono mica così bella: sono nevrotica, spesso stanca, molto preda di sensi di colpa, fortemente tendente alla distrazione.
Questo non m'impedisce di notare la presenza di A-ha nel letto e di registrarne l'importanza.
Ma è solo un momento in mezzo a tanti altri in cui non sono certo una mammina dolce e attenta.
Non lo so se lui sia poi così fortunato, ho forti dubbi in proposito. Però mi piacerebbe tanto, tanto tanto, se lo fosse anche solo un po'.

the pellons' ha detto...

E benvenuto Aha, a villa Magù. E' bello quando i bimbi hanno queste amicizie, anzi, questi amori, mi rassicura saperlo non so perchè.

Taglia46 ha detto...

Che meraviglia questo racconto infinito! Benvenuto all'ufficiale Ah.ha, anche da parte mia e bentrovata a te.

Lisa ha detto...

Tenero il coniglio di pezza! Mi sono sempre chiesta cos'avesse di speciale, dato che non si era mai visto sugli scaffali del supermercato e tanto meno in TV. Lo ricordo anch'io, invariabilmente appoggiato sul cuscino del tuo letto, persino in piena adolescenza e con gli ormoni a 1000... ma no, non tu, il coniglio! Chissà, dev'essere stato parente di quello di Playboy...
Mi dovete presentare A-ha, almeno in foto, lo voglio proprio conoscere! Che spasso che siete!

Susibita ha detto...

Pellons: è vero, ha unc eh di rassicurante =).

Tagia46: grazie a te e benvenuta =)!

Lisa: nono, gli ormoni a palla erano di sicuro tutti miei... =D!!!

foggy ha detto...

stu-pen-do
(da noi è arrivato piripò)

Susibita ha detto...

grazie foggy =). Benvenuto piripò.

SuSter ha detto...

NOn importa essere madri nevrotiche, preda di sensi di colpa, stanche, distratte e per nulla dolci e attente. Sono i dettagli a fare la differenza. I dettagli o gli orsi blu.
O il modo di considerare un orso blu!
Fregatene! (del resto intendo, non certo dell'orso blu!)